Cultura Albanese

L’Albania  ha la reputazione di essere un paese dalla bellezza naturale abbagliante e allo stesso tempo una destinazione remota, queste due doti hanno fatto si che l’Albania  risulta una destinazione attraente per chi la visita. Una meta misteriosa, ostile, sfidante o anche esasperante per viaggiatori, diplomatici, scolari o commercianti che siano. L’Albania  è stata descritta come un “paese meraviglioso”, la “Svizzera dei Balcani” oppure come ” il giardino roccioso del sud est Europa”. Dall’altro canto la sua distanza, dovuta al suo terreno montagnoso, hanno fatto si che visitatori la hanno descritta come “il Tibet d’Europa” o come un paese “più misterioso dell’Africa centrale”. Questo modo di descrivere l’Albania si può trovare nelle scritture di Edward Gibbon, lo scrittore ottocentesco, descrisse l’Albania come un paese “visibile dall’Italia, più misterioso dell’entro terra Americano”.

Questo suo fascino fece si che negli anni l’Albania viene descritta più sotto forma di leggenda che di realtà. Ad esempio Shakespeare colloquò la sua commedia “Twelth night in Illyria”, in Albania, in quei tempi il paese era conosciuto dal nome Illyria. Il poeta Lord Byron scrisse una poesia nel 1810, Childe Harold, descrivendo il panorama Albanese. Nella comedia di Mozart, cosi fan tutte, i caratteri principali erano due nobili Albanesi. Insomma l’Albania negli anni è sempre stata considerata un paese bello, intrigante, misterioso e legendario.

Gli Albanesi

Gli Albanesi sono i diretti discendenti degli antichi Illirici, i cui territori erano, nel 1255 dopo Christo, la vecchia Yugoslavia e parti della Macedonia ed il nord della Grecia. Il nome Albania deriva da una delle tribù del centro Albania, gli Albanoi, anche se gli Albanesi si chiamano tra loro gli ” Shqipëtarë ed il paese la ” Shqipëria”, che vuol dire terra delle aquile. La città Shkodra era la capitale di Illiria ed ha radici molto antiche.

La lingua Albanese

La lingua Albanese non ha radici Slave o Greche, ma è una delle nove lingue Indo Europee, le altre otto sono: l’Armenio, il Balto-Slavo, il Tedesco, l’ Ellenico, l’Indiano, l’Iraniano, il Latino ed il Cheltico. E cosi l’Albanese è una delle lingue più antiche d’Europa. L’alfabeto Albanese è Latino e simile a quello Inglese, comprende 36 lettere. L’albanese è essenziaalmente un popolo omogeneo, anche se si possono dividere in due gruppi, i Gheghi al nord ed i Toschi al sud. Il dialetto Tosco è il dialetto ufficiale del paese.

La religione

Fino al 16 esimo secolo, quasi tutta l’ Albania era Christiana, poi nel 17 esimo secolo con l’arrivo dei Turchi, il popolo fù Islamizzato e già nel 19 esimo secolo il popolo era a maggioranza Musulmano. Nel 1967 il regime comunista proibi la religione e fino al 1989 la religione rimase proibita. Negli ultimi anni c’è stato un revival religioso ed anche se non vi sono statistiche certe, il governo attuale Albanese è di natura laica pur avendo aderenti Christiani e Musulmani.

Cultura Folcloristica Albanese

L’Albania ha una culture di folclore molto ricca. Fù studiata per la prima volta nel secolo diciannovesimo, in gran parte da studiosi stranieri con interessi in linguistica. In linea generale si trova una netta differenza tra le tradizioni del nord e del sud del paese. Nel nord le canzoni folcloristiche sono cantate in generale da una persona sola, con narrazioni di eroi storici che lottarono contro i Turchi, al sud le canzoni sono più comunali, con canzoni e poesie per più cantanti, spesso usando cori come accompagnamento. Ci sono anche molti balletti folcloristici, spesso accompgnati da canzoni polifoniche molto antiche. La musica Albanese usa molti strumenti musicali, spesso unici al paese. Il flauto è lo strumento più comune, insieme alle conrnamusa, al tamburo ed alla lahuta. La lahuta è uno strumento a corde, somigliante allo strumento medievale del nord Europa chiamato il liutio, lo strumento più antico, ancora in uso, dell’Europa. L’istituto di cultura popolare in Tirana collezziona canzoni tradizionali, danze tradizionali e poesie tradizionali sin dalla fine della guerra ed ha accumulato circa un millione di versi, 40 000 proverbi e dieci mila canzoni. Un libro interessante per chi ne vuol sapere di più è il hansonnier Epique Albanais, che include molti versi popolari Albanesi.